- ORO- Unique work of art by Pompeo Pianezzola , golden metal sheets in a display case .
Soigned lower right -Pianezzola 1968.
Pompeo Pianezzola ha scritto le pagine più belle dell’arte ceramica italiana del Novecento: su lastre piccole e sottili ma, paradossalmente, monumentali per capacità di attrazione e dispiegamento lirico.
D’altronde, proprio dal quadro e dalla pittura l’artista è partito in un momento (i primi anni Sessanta) in cui i destini dell’arte della ceramica sembravano coincidere con quelli della scultura. Guardando più ad Alberto Burri o a Mark Rothko che non a Leoncillo o a Lucio Fontana, Pianezzola ha aperto nuovi orizzonti per la ceramica. Un originale
tentativo che gli varrà, nel 1963, il Premio Faenza con una serie di Scudi in terracotta smaltata dove, su un fondo nero, appaiono le ultime sintesi astratte dei riferimenti naturali del primo periodo.
Dopo l’apprendistato presso la manifattura Antonibon-Barettoni, Pianezzola aveva frequentato la Scuola d’Arte di Nove e, successivamente, il Corso di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Venezia dove è stato allievo di Bruno Saetti. Insegnante
e direttore dell’Istituto d’Arte di Nove, Pianezzola partecipa, giovanissimo, alla VII Triennale di Milano, alla Mostra d’Arte Sacra Angelicum di Milano (1950) e viene segnalato, come pittore, da Gio Ponti sulla pagine di Domus. E’ il periodo delle Transenne, delle Finestre, delle Gabbie e della sua partecipazione alle mostre, nazionali
e internazionali, organizzate dalla Galleria Totti di Milano. Nel 1953 fonda, con altri, il Gruppo Artisti delle Nove, nel 1957 apre uno studio personale e, nel 1959, vince il suo primo Premio Palladio alla Mostra Concorso della Ceramica di Vicenza, prestigioso riconoscimento che otterrà altre tre volte. I suoi interessi per il design avranno significativi sviluppi nella collaborazione, dal 1967, con la ditta Appiani di Treviso con la quale otterrà il Primo Premio al SAIE di Bologna del 1970. La ricerca sui pannelli, iniziata nel 1958 con Interno e Stracciato, prosegue con le piastre nere in refrattario esposte nel 1972 alla mostra “International ceramics” del Victoria and Albert Museum di
Londra. Pianezzola è, ormai, un riconosciuto maestro e le sue opere vengono ospitate nei più importanti musei e in gallerie d’arte a livello europeo e internazionale.